Geolocalizzare i Dipendenti: i furbetti del cartellino
Geolocalizzare i dipendenti e controllare la regolarità degli accessi. Sembra questo il tema del giorno. In seguito ai fatti di Loreto Mare di Napoli e all’inchiesta che ne è scaturita, si riapre la vexata quaestio dei “furbetti del cartellino” che aveva già visto il Comune di Sanremo nell’occhio del ciclone.
Ecco perché la soluzione è Mobyx:
1) Geolocalizza i dipendenti
2) Consente la rilevazione biometrica
3) Effettua controlli randomici precisi
4) È a prova di Privacy
Geolocalizzare e monitorare la presenza si può
Sui giornali in questi giorni se ne sta parlando. Al Loreto Mare di Napoli sono complessivamente indagate 94 persone, praticamente un terzo dei dipendenti del nosocomio. Il primo cittadino di Napoli, De Magistris, auspica “provvedimenti forti” contro comportamenti “indecenti, immorali”. Il Governatore della Campania Vincenzo de Luca dichiara di voler risolvere il problema intendendo
Stipulare un’intesa con i Nas per opportune verifiche e studiare un modo attraverso il quale monitorare e controllare la presenza nel luogo specifico di lavoro di tutti i dipendenti. Un sistema, dunque, per verificare in modo costante l’effettiva presenza e non solo l’entrata e l’uscita
Il sistema esiste. Si chiama Mobyx.
Evolvex propone ormai da due anni Mobyx Hr Solution, un’applicazione per smartphone che geolocalizza il telefono e consente di timbrare ingresso e uscita solo se all’interno di un geofence (una zona individuata da un segnale SSID o tramite GPRS e un raggio stabilito).
L’applicazione è un servizio in SAAS dotato di backend via browser dove inserire le sim, assegnarle agli accessi/geofence, stabilire gli orari e raccogliere il dato relativo alla presenza del dipendente.
I giornali riportano che De Luca abbia parlato inizialmente di sistemi biometrici e impronta digitale. Certo sono sistemi collaudati, ma onerosi e non possono verificare la permanenza senza essere associati a tornelli o barriere non accessibili senza riconoscimento in entrata o in uscita (che poi non equivale a verificare la presenza, ma a impedire l’uscita senza tracciabilità dei movimenti).
Biometria e controlli randomici: Mobyx può farlo
Mobyx ha introdotto una future dell’applicazione per dispositivi Android in grado di rilevare dati biometrici. Chi timbra col cartellino deve utilizzare la propria impronta digitale per certificare l’esito della timbratura raffrontando i dati biometrici letti con quelli archiviati nel badge del dipendente. È inoltre presente un sistema di interrogazione randomica del dipendente per verificare la sua effettiva presenza nel luogo di lavoro. La risposta all’interrogazione viene associata ad una posizione geografica e può essere attivata solo tramite sblocco biometrico (il modello di smartphone deve naturalmente supportare queste funzioni).
Mobyx è dunque una soluzione completa e più snella, scalabile e a prova di privacy.
Mobyx, infatti, nella sua configurazione di default chiamata “consenso” tutela la privacy dell’utente, perché può essere attivata solo dal lavoratore, una volta all’interno del perimetro o in prossimità di esso (a distanza stabilita dall’azienda). Se nella sua configurazione di base è il dipendente a dover effettuare la timbratura virtuale cliccando sul touchscreen, Mobyx può essere usato anche per allertare su eventuali allontanamenti.
E la privacy?
Già il Jobs Act apre alla geolocalizzazione del lavoratore. La geolocalizzazione dei dipendenti con un’app di timbratura virtuale era già stata consentita dal Garante che si era espresso più volte in favore di una tale possibilità, contemperandola al diritto di riservatezza del dipendente.
Geolocalizzazione del lavoratore con un App di timbratura virtuale: quadro normativo
Il quadro normativo di riferimento per l’utilizzo dell’applicazione è il combinato disposto che risulta dal D.Lgs 196 del 2003 in materia di Privacy e tutela dei dati personali e la Legge 20 maggio 1970, n.300 concernente le norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e nell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento, oltre ai provvedimenti nr. 370 e 103 del Garante della Privacy, nonché la sua presa d’atto del 18 febbraio 2010 (Doc-Web 1703103). Con la newsletter del Garante, datata 10 ottobre 2016, l’autorità chiarisce ulteriori aspetti che in sostanza si riassumono nella necessità di informare i lavoratori.
Certo nonostane il Jobs Act e nonostante i recenti avvenimenti, l’Applicazione non può rendere possibile conoscere le posizioni successive alla timbratura, tanto meno può accedere ad altri contenuti nello smartphone. Certo però che l’eventualità di segnalare un allontanamento dal luogo del lavoro nel momento in cui il dipendente si allontana dal perimetro è una cosa diversa, e plausibilmente visto quanto accaduto auspicabile. Ovviamente non si potranno avere e archiviare i dati sul traffico telefonico, sulla posta, sugli sms, sulla navigazione web. Oltre a questo le tecnologie per la raccolta delle informazioni sulle timbrature e la loro conservazione, dovranno essere fatte con sistemi certificati. Mobyx ed Evolvex su questo offrono il sistema più certificato al mondo, trattandosi di Google Cloud.